“Del resto lo stesso Maestro aveva coscienza delle sue mediocri facoltà direttoriali. Difatti egli mi disse con grande semplicità: «Senta, voi avete preparato un programma molto bello, vi sono in questo programma delle opere mie che io desidererei vivamente di sentire bene eseguite, come le potrebbe eseguire la vostra orchestra sotto la direzione del maestro Molinari. Io invece sono un cattivo direttore. Se dovessi dirigere io tutto il concerto non sentirei bene queste mie opere e non le farei sentire bene al pubblico romano. […]. Veniamo dunque a patti, io dirigerò la prima parte del concerto, i miei pezzi meno importanti, poi passerò la bacchetta al maestro Molinari e verrò a sentire nel di Lei palco i pezzi più importanti che sotto la direzione di Molinari andranno molto meglio».
Così fu e Debussy restò talmente contento dell’esecuzione romana che in alcune sue lettere, pubblicate dopo la sua morte, ne disse gli elogi proclamando quanto tale esecuzione fosse stata bella e gli avesse fatto piacere.