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AA. VV
Nel settembre 2005 si tenne a Roma, presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia che lo promosse e lo organizzò, un convegno internazionale di studi intitolato Luca Marenzio e il madrigale romano. Quel convegno intendeva puntare i riflettori su una delle figure più vive e interessanti della musica italiana del secondo Cinquecento: quel Luca Marenzio, bresciano, che fu “musico di Roma”, cioè membro della “Congregazione dei musici di Roma”, riconosciuta nel 1585 da papa Sisto V e da cui derivò l’attuale Accademia. Il presente volume riflette alcuni dei contenuti e delle discussioni di quel convegno e si articola in sezioni miranti ad esplorare il contesto sociale e culturale entro cui operò Marenzio, ad esaminarne il mestiere compositivo, indagarne la dimensione europea della diffusione ed a discutere i problemi che la sua opera solleva dalla prospettiva della filologia musicale e dell’approntamento di edizioni critiche. La vicenda biografica del compositore è emblematica del percorso professionale di un musicista attivo nell’autunno della civiltà italiana delle corti, nel vivo della condizione accademica della produzione e del consumo della musica profana e nel momento in cui si andava manifestando il “secondo Rinascimento” della cultura italiana con l’inarrestata ‘invasione’ dell’Europa. In un certo senso la figura di Luca Marenzio, con la sua complessità e completezza sul piano delle problematiche artistiche, professionali ed editoriali, si erge ad esempio illuminante della fulgida e ricca civiltà italiana del madrigale musicale; un exemplum su cui esercitare metodologie critiche, ermeneutiche, analitiche ed ecdotiche applicabili poi anche ad altre figure e repertori. Musicista di consolidata centralità e fortuna, Marenzio non cessa di suscitare interrogativi e di sollecitare indagini.
2007 – Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Pagine: 296