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Un’opera pitagorica e la sua realizzazione
di Hans-Eberhard Dentler
L’Arte della fuga non è solo uno dei più grandi capolavori musicali, ma è anche, allo stesso tempo, la più problematica fra le opere di Bach quanto a interpretazione e prassi esecutiva. Nel suo ‘stato di segretezza’, L’Arte della fuga ricorda la Gioconda di Leonardo, e non ha mai trovato paragoni nella storia della musica. Sulla base delle sue scoperte, l’autore ha potuto dimostrare lo stretto collegamento esistente tra l’opera di Bach e il pensiero pitagorico. La seconda parte del libro è dedicata alla verifica epistemologica delle tesi attualmente più diffuse sull’Arte della fuga (le tesi della tastiera, del Kunstbuch e della musica da leggere) condotta secondo il metodo di Karl Popper e di Thomas S. Kuhn. La terza parte si occupa in particolare dell’esecuzione, o meglio dell’organico dell’Arte della fuga. Quest’ultimo, al di là della prassi esecutiva bachiana, appare condizionato dai parametri pitagorici e si concreta in quello stile musicale che fu descritto da Athanasius Kircher e da Lorenz Christoph Mitzler come Stylus symphoniacus.
2000 – Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Pagine: 168