Giovanni Sgambati: musicista dell’avvenire o epigono romantico?

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Libro

a cura di Bianca Maria Antolini, Annalisa Bini

Collana l’Arte armonica Serie III, 2018
Edizioni Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Giovanni Sgambati (1841-1914), pianista, direttore d’orchestra e compositore, svolse una fervida e meritoria attività per un rinnovamento della vita musicale romana e poi italiana, promuovendo l’interesse per la musica strumentale, sinfonica e da camera e contribuendo in modo decisivo e originale a far conoscere la musica d’oltralpe. Ragazzo prodigio, fu allievo di Liszt e legato da amicizia e stima a Richard Wagner, grazie al quale pubblicò le sue prime composizioni. Accademico ceciliano e filarmonico, con Ettore Pinelli gettò le basi per l’istituzione del Liceo musicale, la Società orchestrale romana e il “Quintetto della Regina”. Pianista acclamatissimo, svolse la propria attività concertistica a Roma – per lo più nei salotti nobiliari della comunità straniera di stanza nella capitale – e all’estero, soprattutto in Inghilterra dove ebbe accoglienze trionfali. Ciononostante la bibliografia su Giovanni Sgambati non è particolarmente nutrita, e si è arricchita solo recentemente con contributi di studiosi che hanno potuto accedere al suo Archivio e ai suoi documenti e cimeli, acquistati nel 1994 dallo Stato italiano. Per questo nel centenario della sua morte (dicembre 2014) l’Accademia di Santa Cecilia, con la collaborazione della Fondazione Istituto Liszt e delle maggiori istituzioni musicali e musicologiche romane, ha voluto ricordarlo, cercando nuovi punti di vista e nuove prospettive per una riflessione sulla sua opera e la sua influenza sulla cultura musicale dell’Italia unita.ù

670 pagine