Page 13 - Programma di sala - 5 marzo 2021
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Anche il terzo movimento - «Herr, lehre doch mich» (Fammi sapere, o
             Signore) -, basato sul Salmo 39 e sul Libro della Sapienza (3, 1), può
             essere letto come un grande preludio seguito da una fuga: la prima
             parte, un Andante moderato nel quale fa il suo ingresso il baritono
             solista, è basata su una struttura responsoriale dove ogni versetto
             declamato dal solista viene ripreso dal coro; la sezione centrale
             («Ach, wie gar nichts») è sottolineata da un improvviso passaggio al
             maggiore, dal metro ternario, dallo sfogo lirico del solista cui risponde il
             drammatico richiamo del coro - «Nun, Herr, wes soll ich mich trösten?»
             (Ora signore cosa posso sperare?) - che poi si spegne sugli accordi
             ribattuti dei legni; il movimento si conclude con una grandiosa fuga in
             re maggiore - «Der Gerechten Seelen sind in Gottes Hand» (Le anime
             dei giusti sono nelle mani di Dio) - con tre sviluppi, appoggiata, per
             tutta la sua durata, su un pedale di re (Brahms prescrive in partitura
             che i contrabbassi accordino la corda più grave, quella di mi, un tono
             sotto).


             Una dimensione quasi pastorale emerge invece nel quarto
             movimento, di nuovo affidato al solo coro - «Wie lieblich sind deine
             Wohnungen» (Quanto sono amabili le tue dimore: Salmo 84) -, in un
             tempo moderatamente mosso (Mässig bewegt): è il centro luminoso
             del Requiem tedesco, un canto di gioia e di lode, aperto da un’ampia
             arcata dei soprani, caratterizzato da un’orchestrazione trasparente e
             leggera, e da una scrittura polifonica che si infittisce solo negli episodi
             centrali.


             Il quinto movimento - «Ihr habt nun Traurigkeit» (Anche voi ora siete
             tristi)  -  è  una  grande  aria  per  soprano  e  coro,  in  forma  tripartita,
             che ricorda le arie delle Passioni bachiane: un’aria dall’espressione
             estatica, accompagnata da morbidi arabeschi, basata sul commiato
             di Gesù ai suoi apostoli durante l’ultima cena (Giovanni 16, 22), che
             si alterna con altri versetti della Bibbia intonati dal coro  (Siracide
             51, 35; Isaia 66, 13). Dopo una sezione centrale molto modulante
             («Sehet mich an»), nella ripresa il tema si espande e vien ripreso alla
             fine dal soprano solista insieme ai tenori, in un sofisticato canone per
             aumentazione.




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