Page 11 - Programma di sala - 12 marzo 2021
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Il concerto per violino di Mendelssohn

             di Daniele Spini

                Data di composizione Francoforte, 16 Settembre 1844
                Prima esecuzione Lipsia, Gewandhaus Saal del
                Conservatorio, 13 Marzo 1845
                Direttore Felix Mendelssohn Bartholdy; Violino Ferdinand David
                Organico violino solista, 2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti,
                2 corni, 2 trombe, timpani, archi


             Dedicato a Ignaz Moscheles, pianista e compositore praghese
             allora celebre, il Concerto in mi minore di Felix Mendelssohn in
             realtà fu scritto per il violinista Ferdinand David, solista celeberrimo,
             amburghese come Mendelssohn, quasi suo coetaneo, suo grande
             amico, da lui chiamato a collaborare come Konzertmeister, primo
             violino “di spalla”, nell’orchestra del Gewandhaus di Lipsia.
             Il suo nome si intreccia strettamente alla storia del Concerto e della
             sua gestazione, che fu lunga e intermittente.
             Il  primo  accenno  alla  composizione  di  un  Concerto  per  violino  e
             orchestra è in una lettera del 30 luglio 1838: a partire da questa
             data, spesso nella corrispondenza di Mendelssohn si parlerà del
             Concerto  e  dei  consigli  tecnici,  preziosissimi,  offerti  dal  violinista
             all’autore per quanto riguardava la stesura della parte solistica.
             Mendelssohn di suo era pianista: aveva già al suo attivo un altro
             Concerto per violino, scritto a tredici anni, e padroneggiava lo
             strumento tanto da esser capace di suonarlo in orchestra (nella fila
             dei secondi: magari, come avvenne, uscendone per prodursi come
             pianista solista e poi tranquillamente tornare al suo leggio), ma l’aiuto
             di David gli fu utile per assicurare al Concerto quella perfezione
             anche sul piano più banalmente tecnico che percorre tutte le sue
             opere, e questa forse più di ogni altra. Il lavoro fu rallentato dal
             ritmo intensissimo preso dall’attività di Mendelssohn in quegli ultimi
             dieci anni della sua vita: il lavoro assai impegnativo alla testa del
             Gewandhaus; nel 1841, la nomina a presidente dell’Accademia
             delle Belle Arti di Berlino, seguita da quella a direttore della Cappella
             Reale e dall’incarico di fondare un conservatorio nella capitale
             prussiana; poi la fondazione del Conservatorio di Lipsia; i viaggi,

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