Page 9 - Programma di sala - 12 marzo 2021
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Repression di Abudushalamu

               Data di composizione 2020

               Prima esecuzione assoluta
               Organico Ottavino, 3 Flauti, 2 Oboi, Corno inglese, 2 Clarinetti,
               Clarinetto basso, 2 Fagotti, Controfagotto, 4 Corni, 3 Trombe,
               3 Tromboni, Tuba, Timpani, Percussioni, Arpa, Archi


             Repression, è il brano (in prima esecuzione assoluta) di Yikeshan
             Abudushalamu, compositore uiguro (etnia turcofona di religione
             islamica che vive nel nord-ovest della Cina) vincitore della I edizione
             del Concorso Internazionale di composizione Luciano Berio, istituito
             dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia in collaborazione con il
             Centro Studi Luciano Berio, la SIAE Società Italiana degli Autori ed
             Editori, la Filarmonica della Scala, la Fondazione Maggio Musicale
             Fiorentino, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI e la Fondazione
             Boris Christoff.
             Il  trentaquattrenne  compositore  cinese  si  è  affermato  su  128
             concorrenti provenienti da 37 paesi (89 dall’Europa, 14 dalle Americhe,
             22 dall’Asia, 2 dall’Australia e 1 dall’Africa). I compositori avevano
             un’età compresa fra 13 e 40 anni, età massima per l’ammissione.
             La giuria era composta da Antonio Pappano presidente, Ivan Fedele,
             Unsuk Chin, Tristan Murail e Augusta Read Thomas.


             Yikeshan Abudushalamu ha scritto le seguenti note su Repression:
             “Invece di divulgare troppi dettagli sulla composizione, vorrei
             condividere alcune idee compositive di base. In questo lavoro,
             il pubblico ascolterà due stati sonori completamente diversi: uno
             è  estremamente  complesso,  intenso  e  aggressivo,  mentre  l’altro
             è estremamente semplice, tranquillo e statico.
             Nei miei lavori passati ho sempre cercato di trovare un modo personale
             di organizzare ed elaborare i materiali musicali, per poi stabilire
             gradualmente la connessione tra loro nel processo di sviluppo.
             In questo caso ho portato avanti questa idea, ma la differenza è che
             l’emergere di ogni stato sonoro nel tempo è ancora più casuale e in
             qualche modo imprevedibile, affinché si possa creare un paesaggio
             sonoro ancora più contrastante, conflittuale e intenso.

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